Dal 04 al 09 maggio, Chiara Ernandes ci parlerà del suo progetto a lungo termine Still Birth.
Sono nata morta l’8 agosto del 1989.
Cianotica e ipotonica sono stata intubata e rianimata con un massaggio cardiaco. Al 5° minuto i miei valori vitali si sono stabilizzati. Negli anni questo evento ha assunto per me significati diversi, collocandosi sempre in un angolo del mio corpo che ne custodiva il segreto, le ragioni assolute, le domande senza risposte. Ha legittimato le mie stranezze, ne ha difeso i miei limiti, ha esasperato la mia disperazione e la mia diversità, la mia lontananza dal mondo, ha sostenuto la mia disobbedienza.
Poi ho sentito la necessità di cercarmi, di dichiarare a me stessa che esistevo: ho cominciato a chiedere al mio corpo di ricordarsi dove era stato, che lingua aveva parlato mentre cercava di cominciare ad esistere. Mi sono vestita da speleologa, da astronauta, da palombaro, da scienziata, da ricercatrice: sono entrata nei miei crateri siderali, nelle mie calcificazioni rocciose, nella dimensione fusionale che assume il tempo quando non esiste. Mi sono avvistata sparpagliata nella luce, mi sono confusa in una pietra, mi sono nascosta dentro mia madre da cui non poteva esistere separazione.
Ho cominciato dalla morte per contraddizione.
BIOGRAFIA
Chiara Ernandes è nata a Roma l’8 agosto del 1989.
Dopo il Liceo Classico ha frequentato la Scuola Romana di Fotografia. Il suo percorso di studi è proseguito con masterclass e workshop. Ha avuto la possibilità di studiare con importanti fotografi, tra cui Lina Pallotta, Federico Clavarino e Augusto Pieroni.
Fondamentale per la sua esperienza formativa è stato l’incontro con la docente di fotografia Samantha Marenzi: con lei ha studiato e approfondito la fotografia di scena della danza contemporanea e del teatro sperimentale, che è poi diventata la mia principale attività lavorativa.
Si interessa di editoria fotografica indipendente: fa parte del collettivo Funzilla che da quattro anni organizza a Roma un festival di fanzine fotografiche autoprodotte.
Dal 2018 frequenta il workshop proposto da Yogurt Magazine di Luigi Cecconi e Francesco Rombaldi. Il laboratorio le ha dato la possibilità di lavorare su ‘Still Birth’ un progetto a lungo termine, di cui la prima parte è stata recentemente pubblicata nell’antologia “Conflitti e Rinascite’’. Questo studio ha delineato i territori che la fotografa vuole esplorare nella sua ricerca visuale. Utilizza il linguaggio fotografico come strumento di auto – analisi che le permette di osservare se stessa e accogliere la fallibilità della sua memoria, per ricomporre i pezzi di un’esistenza emotivamente discontinua.
Nella sua ricerca l’elemento natura diventa una metafora indispensabile per astrarre il privato e immergere l’esperienza personale in un racconto più ampio e profondo, che consideri il suo interesse verso l’uomo nelle sue dinamiche archetipiche e simboliche, restituendo una cosmogonia personale che si fa spazio nel conflitto tra gli opposti: morte e vita, luce e ombra, scienza e misticismo.
La vastità e la complessità degli argomenti che caratterizzano la ricerca di Chiara Ernandes le permette di utilizzare diversi linguaggi visivi, integrandosi e convivendo con quello fotografico.
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