Tra il mese di gennaio e quello di ottobre del 2020, Iole Carollo e Alberto Gandolfo hanno collaborato, a nome di Église, con Laboratorio Zen Insieme per la realizzazione di un laboratorio di advocacy partecipata promosso da Save the Children; il laboratorio è stato svolto da un gruppo di ragazze e ragazzi, di un’età compresa tra i dodici e i quattordici anni, il cui risultato è un progetto fotografico che si intitola ZEN-B.
Il laboratorio di advocacy è una delle attività di S.C.AT.T.I., progetto selezionato dall’Impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che coinvolge 27 partner con capofila la Cooperativa Sociale E.D.I. Onlus, promuove a Milano, Roma, Scalea/Praia e Palermo un modello di presa in carico globale di bambini e ragazzi, basato sulla responsabilizzazione, il rafforzamento e la messa in rete di tutti gli attori della comunità educante attorno alle scuole, centrato sul protagonismo di bambini e ragazzi e realizzato anche grazie al contributo positivo e consapevole delle tecnologie digitali.
Il laboratorio è stato realizzato basandosi sul principio della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, un approccio fondato non solo sul riconoscimento del diritto di esprimere liberamente punti di vista, idee, sentimenti e bisogni, ma anche sulla necessità che a tutti loro venga data la possibilità di prendere parte alle decisioni che li riguardano e di essere seriamente ascoltati e presi in considerazione.
Il progetto ZEN-B ha l’intento di raccontare il quartiere Zen2 attraverso un processo che vede al centro il paesaggio urbano e, quindi, i ritratti di chi lo vive, ricercando geometrie quali elemento significativo delle strutture architettoniche. La B in questo progetto è intesa come alfabetizzazione del numero due che contraddistingue il nome del quartiere e vuole essere anche un “piano B” nella rappresentazione visiva dello Zen, solitamente raccontato sulla base di opinioni rigidamente precostituite e generalizzate. Le fotografie sono caratterizzate da un fortissimo contrasto tra la luce e l’ombra presente allo Zen come in qualsiasi altro quartiere, perché non esiste un luogo in cui vi siano solo ombre o solo luci.
Alla fine del laboratorio è stata realizzata un libro, la cui grafica è stata curata da Simona Scaduto, che presenta l’esperienza fotografica, i contributi e le riflessioni delle ragazze e dei ragazzi, coinvolti nel progetto. Così, lo Zen2 diviene spunto per una riflessione più ampia, offrendo la possibilità di ispirazione e di valorizzazione del luogo, dove l’ombra diviene il supporto per focalizzare l’attenzione sulla luce.