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Alberto Gandolfo

Nel 2010, ha iniziato un percorso di formazione presso un istituto di settore di Palermo, approfondendo generi diversi in un percorso specifico con autori quali Valerio Bispuri ed Efrem Raimondi, per poi specializzarsi nel ritratto. Le sue opere sono state esposte in diverse sedi, tra cui si ricordano: la GAM – Galleria d’Arte Moderna di Palermo, Fondazione Teatro Massimo di Palermo, Les Rencontres d’Arles – Voies off, FotoFabrika Festival a Sofia (2019), Head On Photo Festival a Sydney (2020).
Con il progetto Quello che resta vince il Primo Premio come miglior portfolio nell’ambito del festival Fotografia Europea Edizione 2018. Nel 2019 Quello che resta diventa un libro, a cura di Benedetta Donato, pubblicato da Silvana Editoriale SpA, ed è selezionato al Prix du Livre – Les Rencontres d’Arles.

www.albertogandolfo.com
su instagram, alberto17gandolfo


QUELLO CHE RESTA
Quello che resta è la ricerca fotografica intrapresa a gennaio del 2017, che prende spunto dalle storie di cronaca del passato italiano più recente, mettendo al centro i familiari e le persone vicine alle vittime di episodi tragici, impegnate in lunghe battaglie alla ricerca della verità.
Conosciamo le storie di cronaca, ricordiamo com’erano i volti delle persone tragicamente scomparse, ma poco o nulla sappiamo di chi resta, di quelle persone che, oltre a vivere un grande dolore, dovuto alla perdita di un proprio caro, ereditano battaglie portate avanti alla ricerca della verità e della giustizia.
Una giustizia che non riguarda solo le vicende personali, ma che investe tutta la collettività, cui vengono assicurati nuovi diritti.
Per oltre un anno, sono state approfondite 27 storie e a ciascuna di queste storie corrispondono i volti di familiari delle vittime, finora rimasti quasi sconosciuti.
Ogni persona è stata ritratta nell’ambiente da lei scelto, spesso presso la propria abitazione, in diverse zone d’Italia. Per ciascun soggetto sono stati realizzati una serie di ritratti, tramite l’utilizzo di una fotocamera istantanea con pellicola in bianco e nero, che ha reso la relazione tra i soggetti e il fotografo, molto più immediate.

Tutte le sessioni di ritratto sono state precedute da confronti telefonici, attraverso mail ed incontri in cui sono state ripercorse le tappe delle diverse vicissitudini: dal momento della scomparsa della persona cara, all’inizio degli iter processuali (alcuni ancora in corso), le vittorie, i fallimenti, gli aneddoti e i ricordi di questi lunghi anni.
Fin dalla prima storia esplorata e dai primi ritratti realizzati, si sono instaurati rapporti di fiducia e spontaneamente alcune persone hanno messo in contatto l’autore con i protagonisti di ulteriori storie: da Peppino Impastato ai casi Englaro e Welby dalla strage di Piazza Fontana fino ai più recenti accadimenti della strage di Viareggio e del caso Cucchi.
L’intento di questo lavoro è contribuire a mantenere vivo l’interesse su alcune vicende, ponendole da un punto di vista diverso, rispetto a come sono state trattate finora, con un approccio più intimo, umano e personale, facendo conoscere le storie attraverso i volti straordinari di chi è rimasto.
Il lavoro è divenuto un libro (SilvanaEditoriale, 2019) curato da Benedetta Donato, con  contributi scritti dalla curatrice e un testo di Giovanna Calvenzi. Ciascuna storia riportata attraverso i ritratti, viene introdotta da brevi schede monografiche che ripercorrono le evoluzioni giuridiche (molte ancora in corso) e umane dei soggetti coinvolti, tra iter giudiziari, fallimenti e vittorie, verità ancora nascoste che caratterizzano la storia d’Italia degli ultimi anni.
Rendere visibili i volti di chi resta, è il mezzo per mantenere alta l’attenzione sulle evoluzioni di vicende specifiche e assai particolari, portatrici di rivoluzioni anonime e silenziose, in cui necessariamente siamo tutti coinvolti.

Progetto SCATTI Save the Children
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