eteronimo #2 è un intervento site-specific ideato e progettato da Giuliana Barbano per Église, un’opera/ambiente in cui convergono le riflessioni maturate dall’artista sul tema dell’eteronimia. Attraverso un processo di selezione di immagini tratte da album fotografici di famiglia, Giuliana Barbano indaga la relazione intima e personale che si instaura tra soggetti, adulti e bambini, che si sostengono vicendevolmente o si avvalgono di ausili come passeggini, carrelli e tricicli per dormire, camminare e giocare. Il sostegno viene inteso non solo in chiave soggettiva e sentimentale ma anche nella prospettiva della fisicità in riferimento al supporto e al movimento, come reso esplicito dagli accostamenti proposti: giunto/ginocchio/gomito, tubo innocente/braccia, ponteggio/girello/corpo, solo per citarne alcuni.
Gli spazi di Église si fanno campo espanso dell’immaginario dell’artista che dialoga con l’architettura e i suoi elementi di supporto ricorrendo all’inserimento di tubi in ferro che doppiano la struttura autoportante della chiesa e a loro volta sostengono le immagini fotografiche scelte, definite da Giuliana Barbano “approssimazioni mnemoniche inusuali”.
Spazio fisico e sfera del ricordo propongono così un cortocircuito tra memoria e necessità in una dimensione straniante e irripetibile.
[testo di Cristina Costanzo, curatrice della mostra]
eteronimo #2 presenta anche l’installazione di un video realizzato le cui parti sono tratte dall’archivio familiare dell’artista.